Novanta anni di radio e sessanta di televisione sono un’ottima occasione per la RAI per mostrare al pubblico il suo percorso, socio-culturale e tecnologico, all’interno dell’Italia e del suo immaginario collettivo. E’ così che si è aperta a Roma, negli spazi del Complesso del Vittoriano, l’esposizione “1924-2014. La RAI racconta l’Italia”, in programma fino al 30 marzo per poi passare alla Triennale di Milano.
La mostra, che gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e di vari Enti pubblici è stata curata da Costanza Esclapon (Direttore Comunicazione e Relazioni Esterne della RAI), Alessandro Nicosia (Presidente di Comunicare Organizzando) e Barbara Scaramucci (Direttore di RAI Teche) che hanno avuto il non facile compito di operare una mastodontica selezione tra i programmi cult prodotti dall’azienda. Si è così scelto di dividere per capitoli e aree tematiche le sezioni, affidando ogni capitolo ad un testimonial d’eccezione: Andrea Camilleri (Cultura), Piero Angela (Scienza), Bruno Vespa (Politica), Arnaldo Plateroti (Economia), Sergio Zavoli (Storia dell’Informazione), Piero Badaloni (Società), Emilio Ravel (Spettacolo) e Bruno Pizzul (Sport). Una sezione a parte – quasi una mostra dentro la mostra – è il meticoloso allestimento curati da Marcello Sorgi e dedicato alla Storia della Radio narrata mediante la voce dei protagonisti ed alcuni materiali inediti, un itinerario interattivo dove il visitatore, attraverso specifiche postazioni tematiche, ha la possibilità di ripercorrere una selezione dei migliori programmi radiofonici. Dall’uccellino che segnava il segnale orario a bozzetti originali disegnati per celebri trasmissioni di entertainment, dalle ricostruzioni dello studio televisivo fino alle dimostrazioni tecnologiche su cui sta attualmente lavorando la RAI per il futuro, l’esposizione si dipana in una moltitudine di spazi la cui architettura naturale sembra accogliere al meglio gli schemi strutturali concepiti, dotando ogni segmento tematico di appositi video (espressi sia su proiettore che su piccolo schermo), sonori e presentazioni in scala reale degli stessi curatori, sempre integrati da importanti opere pittoriche dedicati al mezzo e all’azienda firmate da artisti del calibro di Carrà, Vedova, Guttuso, Vespignani, Casorati, Turcato, Scialoja, Maccari, De Chirico, Monachesi e molti altri. Di particolare suggestione è l’entrata dell’esposizione, consacrata ad alcuni dei costumi indossati da famose showgirl o anchorman ed ancora incredibilmente attuali, creati e cuciti nelle loro complessità visive da sarti famosi e duplicati nella visione dei rispettivi filmati d’epoca accuratamente montati.
Un momento importante della nostra rivoluzione culturale che dura da decenni, quello operato da mamma RAI e tuttora in perenne trasformazione, che ha la possibilità ora di essere esplorato al meglio all’interno di una storica Gipsoteca dove, tra un video e l’altro, possiamo anche ammirare rari pezzi dell’archeologia romana ivi conservati.
L’ingresso alla mostra è libero e sarà possibile visitarla dal lunedì al giovedì dalle ore 9.30 alle ore 19.30 e. nelle giornate di venerdì, sabato e domenica, dalle ore 9.30 alle 20.30.
1924-2014. La Rai racconta l’Italia
31 gennaio – 30 marzo
Complesso del Vittoriano – Gipsoteca
piazza dell’Ara Coeli 1
lunedì – giovedì dalle 9.30 alle 19.30;
venerdì, sabato e domenica dalle 9.30 alle 20.30 (ultimo ingresso 45 minuti prima dell’orario di chiusura)
ingresso libero
Informazioni 06 6780664 e www.comunicareorganizzando.it