Chiara Ferragni a 31 anni ha 15 milioni di follower. Potente influencer nel campo della moda, partendo dall’attività sui social network e in particolare tramite l`uso di Instagram ha avviato due società: Tbs Crew e Chiara Ferragni Collection, di cui è CEO. Nel 2018 la nascita del figlio Leon e il matrimonio col rapper Fedez segnano un’ulteriore tappa di questa espansione. Il suo pubblico la segue come icona di stile.
Il documentario mostra la crescita del fenomeno Ferragni con delle digressioni sulle origini personali, partendo da interviste alla famiglia e la riproduzione di video di lei da piccola, girati dalla madre, che già amava esaltare l’esposizione visiva della figlia.
Se il soggetto protagonista non è di particolare spessore artistico, il film avrebbe comunque potuto essere una bella occasione per esplorare i meccanismi di social media marketing che hanno portato Chiara Ferragni da pioniera outsider della comunicazione a guru di riferimento.
Vengono mostrati gli eventi pubblici, le riunioni coi collaboratori, gli incontri con fan emotivamente turbati, anche in modo preoccupante, dall’incontrare la diva. Ci sono un po’ di dati e qualche retroscena sulle difficoltà incontrate in questo percorso, ma non sono approfonditi molto.
Soprattutto c’è l’unico punto di vista della protagonista, praticamente committente dell’opera. Liquidati in fretta i contrasti per la gestione delle società e tacendo cadute mediatiche come la festa nel supermercato con scandalo da spreco del cibo o la questione della linea di acqua costosissima firmata da lei. Nessun punto di vista critico o contro.
Il tono del racconto è dolce, consolatorio, così come il tappeto musicale della colonna sonora. Chiara appare a volte vittima di chi non la capisce, altre addirittura eroina paladina di nuove forme espressive e la voce di chi non ha mai avuto una voce finora. Il tutto sembra soprattutto una promozione a puro beneficio della Ferragni e per il godimento dei fan estasiati, già a partire dalla platea che ha visto la pellicola alla Mostra del Cinema di Venezia.
La ricostruzione dei preparativi del matrimonio con Fedez assume un carattere comico, a tratti involontario, a volte imbarazzante, dove lo stesso marito Fedez si presta a battute però utili a comprendere quanto nemmeno i momenti più personali sfuggano a una pianificazione lavorativa e commerciale accurata.
Appaiono tiepide le giustificazioni raccontate sul perché la coppia Ferragni-Fedez esibisca tutto della propria vita, figlio compreso, seppur col filtro di una ponderata manipolazione. Tra queste ci sarebbe quella di fornire il materiale direttamente prima che se lo prendano i paparazzi, rivelando però così il livello del materiale mostrato. Materiale che ha un’unica motivazione nell’essere apprezzato da milioni da utenti e quindi commercialmente inattaccabile, pur con le domande sul gusto e le tendenze che suscita il fenomeno.
Lo sguardo sulla costruzione di un’immagine mediatica che diventa impresa c’è, anche se poteva essere descritto meglio, così come l’accenno al rapporto dei nuovi media, fra cui social e blog, rispetto alla stampa e alla comunicazione più tradizionali. Il contenuto però rimane narrativamente abbozzato, povero anche solo per un documentario, addirittura presentato in un Festival così prestigioso come quello di Venezia.
L’intera operazione costituisce un altro tassello di un fenomeno premiato anche in sala per un pubblico che però non è quello del cinema o quantomeno non quello che lo apprezza meglio.

Chiara Ferragni – Unposted
Genere: Documentario
Interpreti: Chiara Ferragni, Fedez
Un film di: Elisa Amoruso
Durata: 85 minuti
Data di uscita: 17, 18 e 19 settembre 2019